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PFdP: dal Patto per la lettura al fenomeno migratorio

Cartellone ricco di appuntamenti quello di ieri, seconda giornata del Piccolo Festival della Parola, giunto a Noci alla sua terza edizione. Dopo l’apertura con Mieli, Mauro e De Angelis, il cartellone di eventi si è impreziosito con Gad Lerner. Procedendo con ordine gli appuntamenti mattutini hanno visto la presentazione del libro di Florisa Sciannamea dal titolo “La Sounteggiatura” che ha aperto una parentesi dialettica sull’uso e sulla storia della punteggiatura che l’autrice trasforma in brillanti tavole colorate. Si può scoprire così da dove vengono e a che cosa servono i simboli come la chiocciola (@) o l’hashtag (#), qual è il ruolo dell’apostrofo, del punto e virgola, del punto esclamativo. Un libro per i più piccoli ma anche per adulti. Secondo appuntamento di alta qualità è stato quello con il prof Luigi Borzacchini che ha dialogato circa la storia delle invenzioni di Leonardo da Vinci a 500 anni dalla sua scomparsa. Un viaggio nella storia e nella scienza per comprendere meglio il mondo d’oggi. Questi appuntamenti avrebbero meritato certamente maggiore partecipazione, peccato.

Molto più seguiti gli appuntamenti pomeridiani, aperti dal dibattito pubblico, a cui hanno aderito le associazioni del terzo settore, sulla “Lettura come pratica sociale”. È l’assessore alla socialità Marta Jerovante a introdurre il tema e gli ospiti seduti sul palco del Chiostro delle Clarisse. Per circa un’ora si è discusso su come la lettura possa favorire la crescita culturale collettiva. Tra gli interventi quello di Maria Laterza che ha mostrato una best practice portata avanti dall’assessorato al welfare del Comune di Bari che ha portato al riconoscimento di Città che legge. Un acuto direttore della Biblioteca come Giuseppe Basile ha ribadito l’importanza del fare sistema con associazioni e privati proponendo all’amministrazione comunale il “Patto per la lettura” suggerito dal Centro per il libro e ANCI. Il pomeriggio è poi proseguito con Carlotta Susca, Maurizio Brunialti e Fulvio Colucci che hanno dialogato su “Le parole sono importanti”, libro pubblicato da DOTS e che rappresenta il claim della manifestazione. In questo caso il libro è composto da 26 scritti sviluppati da altrettanti autori strutturato come se fosse un vocabolario. Ad ogni lettera è associata una parola che poi è divenuta la tematica sui cui gli autori si sono cimentati.

Parentesi rosa in piazza Plebiscito dove la direttrice di Donna Moderna Annalisa Manfreda e la scrittrice Claudia Sarritzu hanno dialogato sul proprio ruolo all’interno della società, dal lavoro alla famiglia, della violenza di genere e di come questi argomenti vengano veicolati dai mass media.

In serata presso l’Officina degli Editori in piazza Garibaldi è l’ex presidente dell’Ordine dei Giornalisti di Puglia Valentino Losito a presentare il suo “E la chiamano estate”, semplice amarcorde lungo il litorale barese in cui leggerezze, ozio, divertimento e svago erano a disposizione dei piccoli pugliesi degli anni ’50 e ’60. Incalzato dal direttore del NOCI gazzettino Nicola Simonetti e dal giornalista Michele Pettinato, il decano de "La Gazzetta del Mezzogiorno" ha comparato la gioventù postbellica e in pieno boom economico, con la gioventù moderna inglobata sempre più nel mondo digitale.

La seconda giornata si è conclusa presso l’anfiteatro ex piscina comunale dove insieme a Mario Perrotta e al giornalista Gad Lerner si è parlato di migrazione. Perrotta ha proposto un monologo teatrale ambientato nel 1980 in cui un bambino compie un viaggio sul treno dei migranti che da Lecce partivano alla volta del nord Europa. Tra scene amaramente umoristiche e commoventi il viaggio si compie portando con se tutte le insicurezze, le paure e la dignità di chi ha lasciato la sua terra natìa per una vita migliore, anche se il risultato non è sempre positivo. Nel dibattito che ne è scaturito successivamente si è proprio parlato di questo: di come sia cambiata la migrazione e quali rotte vengono scelte dai nuovi flussi migratori. "Le migrazioni sono dettati dal bisogno – dice al NOCI gazzettino Gad Lerner – forse oggi la scelta ricade sull’Africa per catastrofi ambientali, scontri religiosi e civili, quindi o affrontiamo il problema nella sua grandezza e nella sua drammaticità oppure questa rimarrà una costante".

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